L’agricoltura sinergica è una tecnica nata grazie alla coltivatrice spagnola Emilia Hazelip, ispirandosi a ciò che avviene spontaneamente in natura, dove le piante e gli organismi si autogestiscono. Hai già sentito parlare di orti sinergici ma non hai ancora capito bene che cosa si intende con questa definizione? Niente paura: in questo articolo cerchiamo di fare un po’ di chiarezza per capire che cosa sono le coltivazioni sinergiche e quali sono i principi alla base di un orto sostenibile.
Orto sinergico: significato e definizione
Un orto sinergico è uno spazio in cui si cerca di portare avanti delle coltivazioni riproducendo i meccanismi naturali e lavorando quindi la terra il meno possibile. Si tratta di una modalità di concepire l’orto molto rispettosa della natura e dei suoi ritmi, perché si evita l’aratura e la concimazione del terreno per promuovere, invece, dei meccanismi di auto-fertilizzazione. Coltivare l’orto sinergico vuol dire evitare di sfruttare al massimo ogni centimetro di terreno e dimenticarsi delle coltivazioni intensive di un’unica pianta.
Anche i fertilizzanti e i pesticidi sono ovviamente banditi, perché contribuiscono a modificare la struttura del terreno, rendendolo più povero di nutrienti per le coltivazioni. Si avvia così un pericoloso circolo vizioso, in cui la terra viene sfruttata ignorando i suoi ritmi, si impoverisce e si continua a trattarla con diserbanti chimici per sopperire alle sue carenze.
Ma in natura tutto ha sempre funzionato alla perfezione senza l’intervento dell’uomo e dei processi di fertilizzazione e concimazione. L’obiettivo dell’agricoltura sinergica è quello di riportare il terreno a uno stato originario di auto-rigenerazione, dove sono le piante stesse e i piccoli organismi come funghi, batteri, insetti e lombrichi a fertilizzare il suolo.
Le regole dell’orto sinergico
Ma cosa significa, a livello pratico, gestire un orto sinergico? Innanzitutto è necessario lavorare la terra il meno possibile ed evitare le coltivazioni intensive di un’unica tipologia di pianta. In particolare, le quattro regole fondamentali dell’orto sinergico sono:
- non concimare il suolo con sostanze estranee, ma lascia che il terreno si fertilizzi con i resti delle piante e utilizza solo uno strato di paccimatura;
- non compattare il suolo, evitando di camminarci sopra. Le radici delle piante crescono bene sui terreni soffici, non compattati: per questo negli orti sinergici sono previste coltivazioni su aiuole rialzate, i bancali;
- non arare né zappare la terra, perché crea uno squilibrio dei naturali meccanismi;
- semina diversi specie di piante, almeno 3, che se posizionate vicine sono in grado di aiutarsi a vicenda.
In questa tipologia di orto è poi fondamentale non dimenticarsi di piantare dei fiori, in grado di attirare le api e respingere gli insetti che invece potrebbero essere dannosi per le colture.
Orto sinergico, incomincia così
Se sei interessato a trasformare il tuo orto in un orto sinergico, la prima cosa da fare è riportare il suolo a uno stato naturale, piantando delle patate sotto a uno strado di paglia e cartone. In questo modo il terreno riacquista la giusta umidità e si attraggono i lombrichi. Dopo aver estratto le patate avrai di fronte un terreno equilibrato: è questo il momento per ripartire l’orto in una zona di passaggio, calpestabile, e in bancali dove invece ci saranno le coltivazioni.
Cosa ne pensi degli orti sinergici? Hai mai pensato di coltivare il tuo terreno assecondando i suoi ritmi naturali? Raccontacelo nei commenti!