L’acanto, nome botanico acanthus, è una pianta ornamentale che è molto apprezzata e diffusa nei giardini in lungo e in largo sulla penisola. È una pianta particolare che può piacere come no, appartiene alla famiglia delle acanthacee di cui fanno parte oltre 30 specie diverse. Si usa molto nei giardini abbinata anche ai piedi degli Alberi da frutto o delle siepi. Di seguito, alcuni dettagli su questa pianta e anche su come si cura.
Caratteristiche generali dell’acanto
L’acanto è una pianta che si caratterizza per le grandi foglie decorative. La si coltiva per via delle sue infiorescenza a forma di spiga che arrivano anche a un o due metro di altezza, soprattutto durante la bella stagione. I fiori possono avere una colorazione bianca o rosa ma anche malva e bordati di rosso addirittura. Le infiorescenze possono esser usate fresche per mazzi di fiori oppure essiccate.
Si trova in moltissimi giardini in raggruppamenti soprattutto nelle zone dove è umido come vicino ai corsi d’acqua o alle pendici del bosco. È una pianta rustica e vigorosa che può crescere anche a 300 metri, sebbene sia di origine mediterranea. Ha una crescita lenta e possono volerci anni perché arrivi alla sua massima grandezza.
Coltivazione dell’acanto
L’acanto è una pianta piuttosto facile da coltivare grazie alla sua rusticità. Sebbene preferisca terreni drenanti e umidi, resiste bene anche in zone soleggiate e asciutte. Nelle regioni più meridionali, vale però la pena sistemarlo in zone di mezz’ombra per evitare il caldo eccessivo. Nel periodi estivi, si possono ottenere foglie più verdeggianti se si annaffia in maniera massiccia. Quando diventa inverno, l’annaffiatura va ridotta. La pianta è in grado di sopportare anche il freddo purché non sia prolungato. Per proteggerla dalle temperatura più rigide, si può intervenire con la pacciamatura; in questo modo le radici resistono all’inverno e generano nuove foglie con l’arrivo della bella stagione.
Piantare l’acanto: come si fa e quando
L’acanto andrebbe piantata in primavera tra il mese di aprile e maggio. Durante il trapianto, è necessario fare molta attenzione alle radici che non devono esser rovinate. Eventuali danni all’apparato radicale hanno conseguenze negative sull’intera pianta. Il terreno per il trapianto deve esser morbido e ricco di humus.
Le piante vanno quindi prelevate con molta attenzione dal vaso e messe a dimora con delicatezza. Purtroppo, l’acanto è una di quelle piante che non risponde sempre bene al trapianto o al rinvaso quindi ci vuole una certa attenzione in più. Dopo il trapianto, bisogna continuare ad annaffiare in maniera che attecchisca bene. Se si vogliono piantare più piante di acanto, bisognerete sistemarle a una distanza di circa un metro una dall’altra per lasciare abbastanza spazio per la crescita. Anche le radici necessitano di ampio spazio per svilupparsi bene.