Terrarium: come crearlo da te in pochi e semplici step

terrarium

Il terrarium, detto anche terrario, è una tecnica colturale di grande impatto visivo ed estetico, a patto però di sapere come curarlo e come evitare di ritrovarsi con un vaso di piante morte, come purtroppo succede a tanti.

Terrarium: che cos’è

Il terrarium consiste nello mettere a dimora delle piantine in un contenitore chiuso di vetro trasparente. Si tratta di un elemento che diventa decorazione per gli interni di casa ma, allo stesso tempo, rappresenta anche un sistema di coltivazione particolare. Va però detto che non tutte le piante possono esser coltivate in questo modo poiché solo alcune possono sopravvivere alle condizioni che si vengono a creare nel vaso. il microclima, infatti, spesso è più indicato per piante che desiderano umidità oppure che sopravvivono anche a condizioni di siccità, come nel caso delle succulente e cactacee come la rebutia.

La tecnica nasce da diversi botanici che osservano come la respirazione della piante insieme all’interno di un vaso chiuso, costituiva ciò di cui il suolo aveva bisogno. Condensandosi, infatti, il vapore acqueo ricade sul terreno dando ciò di cui hanno bisogno le radici dei vegetali. Si tratta di un piccolo ecosistema in miniatura che funziona in piena autonomia.

Esposizione e clima

A molti capita di comprare un piccolo terrario in floricoltura o dal vivaista di fiducia ma ritrovarsi dopo poco con un vaso pieno di terra, sassi e… piantine morte, completamente rinsecchite! Il problema che molti hanno riguarda il fatto che si sbaglia esposizione. Il terrarium va messo in un ambiente dove riceve una adeguata quantità di luce solare. Solo se le piantine intercettano i raggi del sole, saranno in grado di attivare la fotosintesi. Tuttavia, non bisogna esagerare con le ore di sole, soprattutto se diretto, altrimenti la temperatura all’interno del vaso chiuso sale eccessivamente, mettendo il pericolo la sopravvivenza dei vegetali.

Per garantire una crescita omogena, alcuni consigliano di far fare mezzo giro al vaso, o al contenitore, dove sono racchiusi i vegetali affinché ogni lato della pianta intercetti la luce solare. Questo consente di modificare anche il alto dove si condensa il vapore che, solitamene, si può notare esser quello verso la parete interna. La rotazione non deve però essere eccessiva poiché non bisogna ruotare più di una volta al mese.

Come e quando annaffiare il terrarium

Una delle questioni più importanti per garantire la crescita del terrarium riguarda l’annaffiatura. Essendo un sistema chiuso, il terrario no dovrebbe avere mai bisogno di ricevere acqua poiché si autoalimenta grazie a fotosintesi, respirazione delle foglie e condensazione. Può però succedere che la chiusura del contenitore non sia del tutto ermetica e quindi parte dell’umidità se ne va. Se si nota che non sussistono più condizioni di umidità sufficiente, si può intervenire.

L’ideale sarebbe nebulizzare un po’ di acqua, preferibilmente demineralizzata e sempre a temperatura ambiente. Rimuovere il coperchio del contenitore dovrebbe esser fatto il meno possibile perché altrimenti si alterano le condizioni del microclima all’interno.

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